Qualche settimana fa è stato firmato il decreto che introduce l’obbligo di specificare in etichetta l’origine dei derivati del pomodoro. Ogni azienda trasformatrice dovrà, per legge, da ora in poi, indicare dove il pomodoro viene coltivato e dove viene trasformato. La soddisfazione degli addetti ai lavori, a cominciare dalla Coldiretti, è enorme e giustificata: si tratta di un importante traguardo nei confronti della tutela del Made in Italy, dato che attualmente più di 92 milioni di chili di concentrato di pomodoro arrivano sulle nostre tavole dalla Cina, secondo le stime della stessa associazione di rappresentanza degli agricoltori italiani.
Sulle etichette di salse, concentrati e passati da oggi è pertanto obbligatorio apportare tutte le informazioni necessarie e utili a rendere chiari e dichiarati il nome del Paese di coltivazione e il nome del Paese di trasformazione; qualora questi due processi avvengano nel territorio di Paesi diversi, è possibile impiegare, a seconda della provenienza, le diciture “Paesi UE” e “Paesi non UE”. Queste indicazioni, come era logico immaginarsi, devono essere apposte in uno spazio ben visibile sull’etichetta, in modo da risultare facilmente leggibili da tutti i consumatori. La norma è entrata in vigore al momento della firma del decreto interministeriale dei ministri delle politiche Agricole e dello Sviluppo Economico, Maurizio Martina e Carlo Calenda: il provvedimento prevede una fase di sperimentazione della durata di due anni, periodo messo a disposizione delle aziende per adeguarsi al nuovo sistema e per smaltire completamente le etichette già prodotte.
Senza dubbio la misura rappresenta un enorme passo avanti verso la trasparenza per produttori e consumatori, che fino al momento del provvedimento, sulla maggior parte dei contenitori, sono stati solamente in grado di rintracciare il luogo di confezionamento del prodotto, ma non quello di coltivazione della materia prima.
Anche noi del gruppo Moncada siamo entusiasti di questo importante traguardo per l’agricoltura italiana, non solo perché da tempo andiamo sostenendo la necessità di maggiore trasparenza, ma anche perché il Governo ha di fatto comprovato e reso obbligatorio un sistema di indicazione delle informazioni che noi impieghiamo da anni. Le nostre etichette indicano sempre il luogo di origine e di confezionamento dei nostri prodotti trasformati con la dicitura “Origine del pomodoro Italia”: così facendo siamo sicuri di fornire ai nostri consumatori un’ulteriore garanzia di qualità, rendendoci orgogliosi di ogni barattolo di salsa che confezioniamo. Ed eccola qui, una delle nostre etichette in tutto il suo splendore: rintracciare su di essa la provenienza della materia prima è semplicissimo, no?